DISTRETTO LIONS 108 Ia3

Lions Club Cuneo – Dalla LECTIO MAGISTRALIS del Prof. Bodei

Lions Club Cuneo – Dalla LECTIO MAGISTRALIS del Prof. Bodei

Prof Bodei
Il tramonto della natura umana: biotecnologie ed etica della specie.

L’essere umano si è sempre trovato ad affrontare un eterno dualismo: vivere gli eventi naturali (sia della propria vita che nell’ecosfera attorno a lui) come processi biologici senza alcuna possibilità di intervento della nostra volontà, percepiti come meccanismi spontanei; e cercare di affinare la sua capacità di controllo sugli eventi naturali. Questa “frattura” è oggi enormemente condizionata dalle biotecnologie. “Niente è più naturale come prima” fa capire Bodei. La natura si è modificata, ma anche gli uomini si sono modificati in molti loro aspetti. Per un esempio pratico e di attualità Bodei prende in esame la fecondazione artificiale, eterologa. Da Louise Brown (la prima “figlia della provetta” della storia) in poi, sono sempre più evidenti le implicazioni ed i problemi etici con i loro risvolti legali. Quella che era una prassi “naturale” delle nostre esistenze – un padre e una madre, appunto detti naturali, che mettevano al mondo un figlio se potevano, o rinunciavano a questo dono/possibilità se biologicamente impossibilitati – ora è completamente rivoluzionata da nuove concezioni della genitorialità. Come, a chi e per quanto tempo garantire l’anonimato in caso di donazione di seme o ovocita? Come regolamentare la genitorialità post mortem nei casi di stoccaggio dei gameti di un “genitore” prematuramente scomparso?
La “grana” degli affetti (così simpaticamente Bodei sintetizza la complessità delle relazioni interpersonali) in queste questioni si viene a modificare, e i legami tra persone vanno ridefiniti (come nel caso della genitorialità nelle coppie gay).
Altro esempio di quale “zampino” l’innovazione scientifica e tecnologica possa mettere nel corso di una vita, un tempo alla mercé delle esclusive leggi naturali: le protesi, intese oltre che come semplice supporto oggettivo o meccanico, anche nel senso più lato di estensione bio-ingegneristica del confine del nostro corpo. Cosa possiamo comandare col pensiero vincendo il limite dei nostri quattro arti? Come potrà affrontare la nostra civiltà un cambiamento epocale quale l’inevitabile allungamento della vita media che discende(rà) dalla sempre maggiore invasività dell’atteggiamento sostitutivo della medicina? È l’uomo bionico il nostro vero punto d’arrivo?
Pensiamo poi alle implicazioni giuridiche e legali della crescente espansione delle conoscenze e dalla loro applicazione alla vita reale. Ormai conosciamo completamente il nostro genoma e sappiamo predire anche con largo anticipo l’insorgenza di alcune malattie ad eziologia genetica. Chi assicurerà una persona che si saprà essere portatrice di un gene, come ad esempio quello della Corea di Huntington, inesorabilmente portatore di grave disabilità e ridotta aspettativa di vita? E come non intravedere problemi religiosi laddove si ipotizzasse di trapiantare un cuore di maiale in un musulmano?
Siamo davvero pronti ad accettare i rischi/benefici di una scienza “eugenetica negativa”, che si propone cioè di prevenire la nascita di un soggetto portatore di difetti; o ancor più a fronteggiare gli evidenti rischi di una “eugenetica positiva” (che si proporrebbe di selezionare e esprimere caratteristiche volute nel nascituro)?
Sono davvero tante le domande che Bodei fa nascere nell’uditorio, sia perché proprio la sua brillante, effervescente e provocatoria esposizione è stata presentata in chiave dubitativa; sia perché il tema stesso è talmente coinvolgente e stimolante da farne nascere altrettante, o ancor di più, nell’ascoltatore.

Tutte queste innovazioni, talmente sconvolgenti da trascendere il limite di una scoperta meramente scientifica e sconfinare inevitabilmente nel campo dell’etica, si sono insinuate subdolamente nell’immaginario collettivo con il rischio ormai palese della sempre minore accettazione dell’inevitabile (leggi: la fine della vita, della persona).
Il dibattito oggi si sposta quindi sul piano etico della ricerca scientifica e sull’uso che si può legittimamente (vedi sopra) fare delle sue applicazioni.
Può aiutare la filosofia a guidare la scienza? O lo scienziato?
Intanto può essere utile il seguente stralcio da un saggio sul nichilismo di Franco Volpi (1952-2009), che a sua volta cita un altro filosofo politico, Ulrich Beck, in sua efficace metafora:

“Sono svanite la forza vincolante delle norme morali e la possibilità che esse trovino disponibilità ad essere accettate e applicate… I riferimenti tradizionali – i miti, gli dèi, le trascendenze, i valori – sono stati erosi dal disincanto del mondo. La razionalizzazione scientifico-tecnica ha prodotto l’indecidibilità delle scelte ultime sul piano della sola ragione. Il risultato è il politeismo dei valori e l’isostenia delle decisioni, la stessa stupidità delle prescrizioni e la stessa inutilità delle proibizioni. Nel mondo governato dalla scienza e dalla tecnica l’efficacia degli imperativi morali sembra pari a quella di freni di bicicletta montati su un jumbo jet (Beck, 1988). Sotto la calotta d’acciaio del nichilismo non v’è più virtù o morale possibile”.

Giorgio Fossati – LC Cuneo

 

RIFLESSIONI A MARGINE DELLA LECTIO MAGISTRALIS DEL PROF. REMO BODEI

Martedì 16 settembre 2014, si è svolta, presso lo Spazio Incontri della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, l’inaugurazione della VII edizione della Summer School Cespec, con la LECTIO MAGISTRALIS di Remo Bodei, professore di Filosofia presso la University of California a Los Angeles. L’incontro, che ha fatto registrare la partecipazione di un folto pubblico, coinvolgeva pure il LIONS CLUB CUNEO, in quanto cofinanziatore delle borse di studio erogate ai corsisti.
L’intervento del Professore, intitolato Il tramonto della natura umana: biotecnologie ed etica della specie, è stato molto apprezzato per la chiarezza espositiva del relatore, per l’ampiezza e la profondità delle argomentazioni, nonché per le citazioni e le esemplificazioni davvero coinvolgenti. La tematica, di stringente attualità, è stata affrontata in modo rigoroso, con opportuni richiami scientifici, ma soprattutto con un’attenta disamina delle ricadute sociali, psicologiche e morali dei dinamismi che attengono al rapporto fra natura, cultura e tecnica. Alle regole, talvolta alle deficienze che Madre Natura propone ed impone, l’uomo, nel corso dei secoli, ha risposto con soluzioni compensative e terapeutiche particolarmente incisive sul piano esistenziale e generazionale.
È il caso del trapianto di organi, la cui nascita, secondo la tradizione, si fa risalire al III secolo d.C., quando i santi Cosma e Damiano sostituirono miracolosamente la gamba incancrenita del loro sacrestano con quella di un uomo appena deceduto. La pratica scientifica dei trapianti, avviata nel 1902, ha conosciuto sviluppi sorprendenti e ha ridato una nuova vita a persone altrimenti destinate alla sofferenza, a morte prematura, comunque a una deprimente sensazione di sfiducia nei confronti del loro futuro.
Un particolare effetto sul corso naturale degli eventi ha poi avuto l’inseminazione artificiale, iniziata, a livello umano, alla fine degli anni Settanta del secolo scorso. La procreazione medicalmente assistita, soprattutto quella attuata attraverso la fecondazione eterologa e la surrogazione di maternità, comporta problemi affettivi, sentimentali ed emozionali talora dirompenti, che possono anche alterare le dinamiche intrafamiliari. Basti pensare, tra l’altro, alle situazioni in cui al nascituro fanno capo tre madri: la madre biologica, la madre gestante e la madre committente.
Dai trapianti di organi, all’inseminazione artificiale e a tutte le varianti studiate, attivate o concretamente realizzate dalla biotecnologia, si è giunti a livelli di specializzazione e di possibilità manipolative, quali sono alcune infauste progettualità eugenetiche, che rischierebbero, se non controllate e dovutamente gestite, di manomettere certi equilibri naturali. I pericoli sussistono, in ogni caso è possibile scongiurarli nell’ottica del controllo pubblico, della democrazia militante e di una stretta osservanza dei princìpi fondamentali che sottostanno alla tutela della dignità umana. Non bisogna peraltro dimenticare che gli studi, le ricerche e gli interventi tesi a migliorare la vita, la salute, l’alimentazione e il benessere dell’uomo, rientrano nella sfera ontologica e deontologica della scienza.
Certo, il rapporto e la negazione, non in senso formale ma dialettico, tra natura, cultura e tecnica sussistono e ciascun termine della triangolazione richiede un’attenta considerazione, pena lo scivolamento verso radicalizzazioni sempre e comunque pericolose. Per questo è necessario esaminare concretamente la realtà, ponderare le scelte e operare nella direzione di un autentico progresso, al di fuori di remore ideologiche, unilaterali e precostituite.
Il prof. Bodei ha affrontato la complessa tematica in modo ampio e articolato, attraverso un percorso storico e contenutistico dal taglio multidisciplinare, con richiami filosofici (da Platone e Aristotele sino ai pensatori contemporanei), letterari, giuridici, sociologici e psicologici che hanno accordato alla sua relazione un notevole spessore culturale e un elevato indice di gradimento da parte del pubblico.
Il filone argomentativo e riflessivo condotto, come dicevo, su differenti livelli ha avuto nella mediazione filosofica dei vari passaggi il suo centro propulsore. Alla filosofia, infatti, spetta il compito di vagliare la realtà in tutte le sue manifestazioni, di offrire i suoi suggerimenti, senza pretesa di attingere risposte definitive e veritative. Con una sola certezza, che la Filosofia è ricerca, ricerca continua, a servizio dell’uomo.
Michele Girardo – LC Cuneo

 

La VII Summer School analizza gli attuali cambiamenti della natura umana

 Centro Studi sul Pensiero Contemporaneo

UFFICIO STAMPA Autorivari studio associato – Corso IV Novembre, 8 12100 – Cuneo Tel. 0171/601962 – Fax 0171/436301 – E-mail: staff@autorivari.com

La VII Summer School analizza gli attuali cambiamenti della natura umana L’inaugurazione si terrà martedì 16 settembre a Cuneo allo Spazio Incontri Cassa di Risparmio 10) 05.09.2014 – Sarà inaugurata a Cuneo martedì 16 settembre alle 21, presso lo Spazio Incontri Cassa di Risparmio 1855 (via Roma, 15) la VII edizione della Summer School dal titolo “Natura, tecnica e cultura. Profili etico-pubblici del dibattito sulla natura umana”, organizzata dal Cespec (Centro Studi sul Pensiero Contemporaneo) con il contributo della Giunta Regionale del Piemonte e del Consiglio Regionale del Piemonte, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Banca Regionale Europea, Banca di Caraglio – Credito Cooperativo, Lions Club di Cuneo, Alliance Française di Cuneo. Il progetto è sostenuto anche con i fondi otto per mille della Chiesa Valdese (Unione delle chiese metodiste e valdesi). Anche quest’anno la Summer School prevede il coinvolgimento del polo universitario di Savigliano, scelto come sede della quinta sessione della Scuola e del workshop dei borsisti di venerdì 19 settembre. Non solo: l’edizione 2014 raddoppia gli incontri mattutini con le scuole superiori del territorio, con tappe a Cuneo, Alba e Mondovì. L’inizio dei lavori è previsto per martedì 16 settembre alle ore 15, come tradizione presso la sede universitaria ex-Mater Amabilis a Cuneo (via Ferraris di Celle, 2). La Summer ha ottenuto il patrocinio del Dipartimento di Giurisprudenza e del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino, dell’ISSR – Fossano, dell’Associazione St. Mary’s College – Alba Campus, della Città di Cuneo e Savigliano e di altri enti e istituzioni. Maggiori informazioni sul sito www.cespec.it e all’indirizzo e-mail info@cespec.it. “Le grandi innovazioni tecno-scientifiche hanno modificato il senso di natura umana – afferma Graziano Lingua, presidente del Cespec -. Tenendo conto dei variegati territori teorici all’interno di cui ha luogo il dibattito pubblico sulla natura umana, la Summer School si concentrerà sui differenti modelli antropologici, etici, scientifici e filosofici che rendono possibile una comprensione attenta degli orizzonti futuri verso cui siamo diretti, partendo dalla prospettiva generale che fa da sfondo al progetto scientifico della Scuola. Verranno messe a confronto le posizioni teoriche di coloro i quali vedono nella ridefinizione dell’identità umana un’occasione per superare definitivamente il concetto di natura, trovando nelle innovazioni scientifiche e tecnologiche gli strumenti per cancellare ogni imperfezione organica e garantire nuovi modelli di società, e le posizioni di chi invece intende ridefinire l’identità umana a partire da un’idea diversa di natura, fondata sui concetti di ibridazione, integrazione e di negazione dell’antropocentrismo tradizionale. La Summer School avrà luogo presso la sede universitaria Ex-Mater Amabilis di Cuneo, mercoledì 17 e giovedì 18 settembre (dalle 9,30 alle 18,30) e presso il polo universitario di Savigliano, venerdì 19 settembre (dalle 9,30 alle 18,30). Gli incontri con le scuole superiori di Mondovì e Alba si svolgeranno rispettivamente giovedì 18 e sabato 20 alle 10.30, presso il liceo ‘Vasco Beccaria Govone’ e il palazzo Mostre e Congressi ‘G.Morra’ di piazza Medford. Accanto alle sessioni mattutine e pomeridiane, anche quest’anno verrà dato spazio a due dibattiti serali, oltre alla lectio magistralis inaugurale, che si terranno alle 21 presso il Salone d’Onore del Municipio di Cuneo. Come le scorse edizioni, la Summer School prevede una sessione interamente riservata alle comunicazioni dei borsisti e alla discussione delle stesse da parte di alcuni docenti. Tutte le iniziative della Summer School saranno ad ingresso libero ed aperte a chiunque abbia interesse ad approfondire i temi trattati.