La serata del 20 ottobre del Lions Club Asti Host ha voluto sottolineare la precarietà’ italiana sul fronte dei terremoti,ogni giorno purtroppo di sempre più’ tragica attualità’.Ad illustrarne gli aspetti scientifici ad un folto numero di soci ed ospiti il presidente Andrea Brignolo ha invitato un luminare che potesse descrivere la sismicita’italiana a 360 gradi:e’ stato quindi il docente universitario ing.Francesco Biasioli del Dipartimento di ingegneria strutturale edile e geotecnica del Politecnico di Torino ad approfondire le problematiche delle strutture di calcestruzzo armato nel contesto delle costruzioni antisismiche.Premesso che la geologia del territorio italiano ci colloca scientificamente ai primi posti al mondo nelle graduatorie del pericolo sismico (il top resta il Giappone per le direttrici dell’Oceano Pacifico),non è’ catastrofismo prevedere che entro i prossimi cinque anni in Italia potrebbe avverarsi un fenomeno eclatante di difficile localizzazione nelle previsioni geografiche perché’ tutto il nostro paese e’ zona sismica,con particolare riferimento a Sicilia ,dorsale appenninica e Friuli.Nella realtà’ astigiana ,meno a rischio come tutta la pianura padana(dove pur è’ stato recentemente letale il fenomeno tellurico in Emilia),si è’ valutato che il comune di Mombaruzzo dovrebbe essere il più’ epicentrico del territorio.La dotta ma concretamente chiara relazione del prof. Biasioli ha quindi valutato a fondo i criteri costruttivi degli edifici nelle zone più’ o meno sismiche,sottolineando che non solo le nuove costruzioni possono dare risposte positive alla resistenza ai terremoti ma anche gli opportuni accorgimenti sul preesistente possono garantire la resistenza al rischio di crollo.