Nella accogliente e splendida cornice del Salone d’Onore del Municipio di Cuneo, si è svolta, giovedì 24 novembre, la presentazione del service “Progetto Barbaroux”. Si tratta di un’iniziativa attivata dal Lions Club Cuneo per celebrare il suo sessantesimo compleanno attraverso un intervento in stretta sintonia con la Città.
L’obiettivo è la statua di Giuseppe Barbaroux, posizionata nel bel mezzo di Piazza Galimberti. Il monumento, inaugurato il 10 agosto 1879, presenta ormai i segni del tempo, dunque richiede un incisivo restauro. Il Lions cittadino, che da tempo aveva ipotizzato la realizzazione di un service in questa direzione, ha colto l’occasione del suo anniversario per intervenire in termini operativi, con il duplice scopo di marcare la sua presenza in modo tangibile e potenziare la conoscenza dell’Associazione presso la cittadinanza.
I lavori, coordinati dal presidente del Club Giorgio Fossati, si sono articolati attraverso una ben calibrata sequenza comunicativa e informativa. Dopo i saluti della sindaca Patrizia Manassero, il Presidente ha delineato, con rapidi fotogrammi, l’identikit del Lionismo, soffermandosi sui service realizzati dal suo Club. Ha poi ceduto la parola al dott. Giorgio Fantino, dell’omonima impresa di costruzioni, a cui fa capo la realizzazione dell’intervento restaurativo.
Ha fatto seguito la relazione del prof. Giovanni Cerutti, studioso ed esperto di storia cittadina. Il suo intervento, titolato “GIUSEPPE BARBAROUX (1772 – 1843) – Un fedele servitore dello Stato che mai dimenticò la sua Cuneo”, ha illustrato in modo efficace e dettagliato, l’attività politica dell’insigne giurista al servizio di ben tre sovrani del Regno di Sardegna, Vittorio Emanuele I, Carlo Felice e Carlo Alberto. Da ricordare, tra l’altro, come ha ben sottolineato il Relatore, l’istituzione della Diocesi di Cuneo, nel 1817, da parte del Pontefice Pio VII, grazie all’attività diplomatica di Barbaroux. Sotto il Regno di Carlo Alberto, il suo impegno politico e giuridico divenne molto rilevante, tra l’altro nell’ottica del suo ruolo di Guardasigilli. In relazione a questa importante e delicata funzione, gli venne affidato l’incarico di Presidente della Commissione per preparare i nuovi codici legislativi nella prospettiva di “conservare svecchiando”. Prese di qui l’avvio della codificazione civile, penale, procedura penale e commerciale del Regno, a cui il Barbaroux attese con intelligenza, sapienza e aderenza alla nuova realtà storica, sia pure a fronte di radicate resistenze nostalgiche dell’Ancien régime, presenti all’interno della Corte. Il lodevole e assiduo lavoro profuso conseguì risultati di storica rilevanza. Nel frattempo, purtroppo, la salute psico-fisica del giurista cominciava a declinare, sino alla tragica morte nel 1843.
Al termine della relazione è stata consegnata l’onorificenza “Melvin Jones Fellowship” alla memoria del Cavalier Amilcare Merlo, recentemente scomparso, per quanto da lui realizzato in campo industriale attraverso la fondazione di un’impresa che ha ormai assunto una dimensione multinazionale. Era presente il figlio Paolo che ha ringraziato il Club per l’apprezzato riconoscimento attribuito al compianto papà, che in questo stesso giorno avrebbe compiuto 88 anni.
Successivamente, ha ripreso la parola il presidente Giorgio Fossati. In stretto e organico collegamento con quanto già delineato nella fase introduttiva, con l’ausilio di video coinvolgenti ed esemplificativi, ha allargato l’orizzonte informativo sul Lions Clubs International, soffermandosi sulle cinque sfide globali. In modo particolare, ha polarizzato l’attenzione della platea sull’impegno dispensato dall’Associazione sulla vista, con riferimento, tra l’altro, al discorso (letto integralmente) di Helen Keller pronunciato nell’ambito della Convention internazionale del 1925. Ha inoltre posto l’accento sul service “Cani guida”, attraverso la diretta testimonianza di una signora non vedente, presente con il suo fedele accompagnatore.
Il service “Progetto Barbaroux” è stato molto apprezzato dal pubblico, che ha fatto registrare un numero elevato di partecipanti. Come già ricordato in precedenza, occorre ribadire che la presentazione del progetto ha conseguito un duplice risultato. Da una parte, ha concretamente marcato la tangenza operativa del Club con la realtà locale e dall’altra ha permesso di promuovere, presso la cittadinanza, la conoscenza della nostra Associazione. Con riferimento, in particolare, al suo imperativo morale, condensato nel motto “We Serve”.
Michele Girardo
Addetto stampa del Lions Club Cuneo