Si è tenuto sabato 24 giugno a Sanremo, nella sede dell’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario, il convegno “Solidarietà ed Accoglienza”, organizzato dai Lions Club sanremo Host e Sanremo Matutia.
Numerose le autorità presenti, fra le quali il CC Carlo Bianucci, il CC eletto e DG del Distretto 108Ia3, Mauro Bianchi, il DGE Gian Costa, il Prefetto di Imperia d.ssa Silvana Tizzano.
Il tema della migrazione è stato affrontato dal punto di vista storico (Lion Danilo Papa), sanitario (dr. Giancarlo Icardi), legale (avv. Marina Gori), umanitario (Lion Vincenzo Palmero, commissario C.R.I. di Ventimiglia, e dr. Maurizio Marmo, direttore Caritas di Ventimiglia), Particolare attenzione è stata dedicata al problema dei minori non accompagnati (dr. Carlo Amoretti, pediatra) ed alle esperienze sul campo di tre dottoresse Lion occupate anche sul fronte del volontariato nel centro di accoglienza di Ventimiglia ( d.sse Mimma Espugnato, Senia Seno e Mirella Nigro).
Il punto di vista dei Lion è stato espresso dal CC Carlo Bianucci, che ha sottolineato che l’impegno dei Lions è grande, anche se, forse, ad oggi è mancata una mobilitazione a livello globale per intervenire decisamente, contrariamente a quanto i Lions sono abituati a fare per altre emergenze.
Infine, le conclusioni sono state affidate al DG Mauro Bianchi che ha precisato che “noi Lions abbiamo aperto la discussione da diversi anni. Ogni anno ne parliamo in convegni ed incontri in location diverse in tutto il Mediterraneo. Non disponiamo di risorse tali per poter intervenire decisamente, ma essendo presenti in 210 paesi al Mondo ed anche nei territori da dove arrivano i profughi, il problema ci coinvolge in tutti i sensi ed a tutti i livelli. Un modo di comunicare nuovo potrebbe, se non risolvere, favorire la possibilità di un dialogo. Con un po’ di ottimismo e trasmettendo il messaggio positivo che dobbiamo lanciare noi Lions, ci prendiamo carico della responsabilità di fare discorsi difficili e non attuali. Ma non possiamo far finta di non vedere un problema, che i nostri figli e nipoti dovranno risolvere, o comunque cercare di conviverci”.
