La SETTIMANA BIANCA di Festiona,
all’insegna della solidarietà e del servizio
Lo sport, nelle sue più elementari manifestazioni di motricità, rientra nella filogenesi stessa dell’umanità. Infatti, fin dalla sua comparsa sulla Terra, l’uomo, per sopravvivere, ha dovuto imparare e affinare alcune abilità, quali la corsa, il salto, il nuoto, la torsione dei rami, il lancio di oggetti… Quando la divisione, l’organizzazione e la razionalizzazione del lavoro, unitamente alla graduale messa a punto di strumenti operativi e tecnologie produttive, lo liberarono, almeno in parte, dalle quotidiane fatiche legate alla pura sussistenza, quei movimenti e quei dinamismi corporei divennero un modo per esprimer-si nel corso delle ritualità religiose e sociali. Fu così che nacquero i giochi, che potremo definire sportivi, come attestato, tra l’altro, dall’epos omerico e da alcuni racconti mito-logici.
Nella grecità antica, lo sport conobbe la sua codificazione culturale e pedagogica, come momento formativo e funzionale allo sviluppo della personalità, nonché come strumento per celebrare le divinità o alcune ricorrenze, dense di sacralità o di valenza civile. Basti pensare all’avvio, nel 776 a.C., delle Olimpiadi, che coinvolgevano tutte le poleis greche in “giochi”, agonisticamente connotati, per onorare Zeus e, più in generale, gli dèi dell’Olimpo. Non bisogna inoltre dimenticare la contestuale pacificazione panellenica; in effetti, durante tale evento, era doveroso rispettare in tutta l’Ellade un’assoluta tregua religiosa.
La citata coscienza sportiva venne sostanzialmente smarrita in epoca romana e medievale, ma recuperata in età rinascimentale, allorché l’educazione fisica e sportiva conobbe una buona valorizzazione, in relazione soprattutto alla riscoperta della cultura ellenica. Bisogna comunque attendere la fine del XIX secolo per assistere ad un formale rilancio dello spirito greco, attraverso la fondazione nel 1894 a Parigi, su iniziativa di De Coubertin, del Comitato Olimpico Internazionale, che bandì per il 1896 la ripresa dell’Olimpiade. Da tenersi, in quell’anno, ad Atene e da ripetersi ogni quattro anni in altre città del mondo.
Da allora in poi, lo sport ha continuato ad acquisire sempre più rilevanza, tanto a livello agonistico, con eccezionali performance da primato, quanto a livello pedagogico e curricolare, come attestano i giochi della gioventù e i campionati studenteschi, quanto ancora a livello di massa, là dove l’esercizio del “dilettantismo” in diverse discipline è divenuto moneta corrente.
È doveroso sottolineare che lo sport, nei suoi aspetti più genuini, costituisce uno dei momenti più affascinanti e psicologicamente gratificanti dell’esistenza umana. Per molte ragioni, ovviamente. Ma soprattutto perché rappresenta l’alfabeto della nostra corporeità, dell’energia vitale di cui siamo depositari, permettendoci, tra l’altro, di dialogare dinamica-mente con la realtà esterna e di interagire socialmente con gli altri in spirito di collaborazione e, quando necessario, di franca e amichevole competizione.
Se poi lo si coniuga nei modi e nei tempi della solidarietà, del coinvolgimento affettivo e della sua estensione a tutte le fasce sociali, acquisisce una valenza etica e forma-tiva davvero rilevante. Ed è proprio in questa dimensione che si colloca la promozione e la realizzazione di attività sportive con persone diversamente abili. È una prassi ormai ben consolidata, che favorisce la manifestazione delle potenzialità insite in ogni individuo; ed è una pratica che nel Cuneese ha trovato opportuna rispondenza a livello di sport invernali.
Rientra in tale fattispecie il progetto attivato dall’Associazione Sportiva Dilettan-tistica Valle Stura Sport, che, come si legge nella relazione redatta dall’Associazione stessa, “ha tra le proprie finalità lo sviluppo e la diffusione di attività sportive connesse alla pratica del ciclismo, del nordic walking e degli sport invernali intesi come mezzo di formazione psico-fisica e morale dei soci, mediante la gestione di ogni forma di attività, agonistica e non, ricreativa, didattica, idonea a promuovere la conoscenza e la pratica dello sport, con particolare riferimento ai soggetti diversamente abili. L’attività consiste, inoltre, nell’orga-nizzazione e promozione di eventi sportivi; nella promozione e formazione di squadre per la partecipazione a gare e manifestazioni; nella formazione e nell’aggiornamento tecnico dei propri atleti e tecnici…”. Tra i tanti eventi programmati, occorre richiamare l’organizza-zione di corsi di sci nordico, le giornate bianche e la settimana bianca per l’insegnamento dello sci di fondo alle persone diversamente abili. “A partire dall’edizione 2013 – come si legge nella citata Relazione – in ricordo dell’ideatore dell’attività Cesare Picollo scomparso nella primavera 2012, tutte le iniziative dedicate a persone con disabilità sono state raggruppate sotto il nome “I ragazzi di Cesare”.
La Settimana bianca, che fruisce, fin dalle sue prime sperimentazioni, di un significativo contributo del Lions Club Cuneo (a cui si è aggiunto, ultimamente, un supple-mento contributivo da parte del LC Borgo San Dalmazzo Besimauda), si svolge a Festiona, in Valle Stura, una località della Provincia di Cuneo che, per le sue caratteristiche geografiche e per il “trend sciistico” di cui è depositaria, offre particolari opportunità e garanzie. È doveroso sottolineare come il suo percorso operativo sia curato e gestito, in tutte le sue arti-colazioni, da persone qualificate e motivate, che prestano il loro servizio con encomiabile disponibilità, sensibilità e professionalità.
L’itinerario settimanale si caratterizza per la sua rilevanza sociale e conviviale, dal momento che la componente sportiva si inserisce in un vivaio di relazioni interindividuali e affettive particolarmente intenso. Il tutto nell’esercizio di una socializzazione gratificante e incisiva sul piano educativo. Ed è per questo che il Lions Club Cuneo, che ha ideato l’inizia-tiva, dedica a tale appuntamento uno dei suoi service più importanti.
La Settimana bianca è giunta ormai alla sua 28a edizione e fa registrare, al suo attivo, un crescendo tendenzialmente progressivo, sia pure con significative variazioni an-nuali, di presenze in termini di pernottamento, da 32 nel 1990 alle attuali 70, compresi gli accompagnatori e i famigliari. Molto articolata ed estesa la provenienza: dalla provincia di Cuneo a quelle di Milano, di Monza e della Brianza, di Lecco, di Cremona e di Verona. Alla settimana Bianca, hanno inoltre partecipato con attività diurna diversi Centri del Cuneese e del Torinese.
L’edizione 2017 non ha tradito le aspettative, anzi ha consolidato e rafforzato la valenza pedagogica dell’iniziativa, con risultati davvero apprezzabili. L’itinerario setti-manale è iniziato lunedì 20 febbraio ed è proseguito sino al venerdì successivo, all’insegna del bel tempo e di un soddisfacente innevamento delle piste. C’è pure da registrare un ulteriore valore aggiunto, che si affianca alla pratica degli sport invernali, ed è la preziosa occasione, offerta ai ragazzi, per stringere nuove amicizie e vivere momenti di allegria, sia durante i pasti, sia nel corso delle serate accompagnate da intrattenimento musicale. Il tutto nell’ambito di un’atmosfera gioiosa e giocosa.
In merito, occorre menzionare l’iniziativa attivata dal nostro Club, nell’ambito del suo XI meeting, presso l’Hotel Ristorante “Fungo Reale” di Valloriate, per incontrare i “ragazzi di Cesare” e festeggiare la settimana bianca con loro e con le loro famiglie.
Il padre di una giovane che da dieci anni aderisce alla Settimana Bianca, nel corso di un’intervista da me condotta, si è espresso con le parole che seguono. “Veniamo da Genova. Mia figlia C. partecipa con entusiasmo e ha tratto notevoli benefici. Ottimo il mio giudizio sull’iniziativa, perché favorisce la socializzazione e alimenta l’attività sportiva, dal canto suo decisamente salutare. È molto utile esercitare lo sport in gruppo e in un clima di amicizia con i maestri. La conoscenza di tanti compagni e coetanei offre, tra l’altro, la possibilità di conoscere meglio se stessi”. Ha dichiarato infine di conoscere e di apprezzare l’apporto del Lions Club Cuneo per lo svolgimento dell’iniziativa.
È doveroso infatti ricordare che il nostro Club ha contribuito, anche dal lato operativo, al buon esito della settimana, attraverso la disponibilità offerta da soci e consorti nella gestione del servizio mensa, nel riordino dei locali, nella registrazione dei partecipanti, nelle premiazioni e nelle operazioni di chiusura, oltreché nella specifica collaborazione sulle piste accordata agli istruttori.
Occorre poi sottolineare che, fin dalla prima edizione, siamo intervenuti finanziaria-mente con una progressiva dotazione annua, a cui si sono aggiunti, nel 2004 e nel 2009, interventi supplementari, rispettivamente per la messa a norma dei servizi igienici e per l’acquisto di sci e slittini, senza dimenticare il contributo straordinario erogato nel 2012 in memoria del socio Mussapi.
Il sostegno finanziario allo sci di fondo per diversamente abili e il concreto coinvolgimento nella gestione della relativa settimana bianca costituiscono obiettivi prioritari nella programmazione annuale dei nostri service, perché crediamo fermamente in questa iniziativa, sostenuti, tra l’altro, dalla preziosa esperienza maturata sul campo e dai riscontri ottenuti. Non bisogna infine dimenticare che nell’anno del centenario la settimana bianca di Festiona capitalizza una valenza del tutto particolare, perché esalta la dimensione del servizio e della solidarietà, che costituiscono i nuclei fondativi e i punti di forza del lionismo.
Michele Girardo
2o Vicepresidente e addetto stampa del Lions Club Cuneo